Venerdì 4 agosto, parcheggiate le auto a Etroubles, ci siamo incamminati lungo la poderale che ci ha portati nella Comba d’Ars. Il percorso é caratterizzato fino all’alpeggio Ars (1974 s.l.m.) da boschi di abeti e larici: Dopo 3 h di cammino siamo arrivati all’alpeggio dove abbiamo mangiato all’ombra di un larice. Terminata la pausa pranzo ci siamo incamminati verso il rifugio Chaligne (1950 s.l.m.); nel tragitto abbiamo ammirato il panorama della Valpelline e dalla Becca di Viou all’Emilius. Dopo 1 h di cammino siamo arrivati al rifugio dove abbiamo pernottato. Il giorno dopo di buon mattino e dopo una buona colazione abbiamo iniziato la seconda tappa del TMF. In 1,5 h di cammino abbiamo raggiunto il Col Tardiva (2410 s.l.m.), da qui è incominciata la cresta che ci ha portato sino alla Punta Chaligne (2611 s.l.m.). Arrivati alla Punta dopo 3 h di cammino, abbiamo ammirato il panorama che domina la conca di Aosta e la Valpelline e dove le foto non si sono sprecate data la bella giornata. Finita la sosta siamo partiti alla volta del Col de Metz (2487 s.l.m.) e con falsi piani abbiamo raggiunto gli alpeggi di Chesere (2180 s.l.m.) e La Nouva (2214 s.l.m.). Infine, dopo 5 h di cammino, abbiamo raggiunto la sponda dell’ampio Lac Fallere (2416 s.l.m.) dove abbiamo sostato per la meritata pausa pranzo.Continua…
Salita al Monviso (m 3841)
Finalmente, dopo molti anni e molte richieste da parte dei nostri soci, abbiamo effettuato la salita al Monviso come gita sociale. Contrariamente al programma iniziale che prevedeva la salita per la via Matthews da Castello in val Varaita, visto l’elevato numero di partecipanti e l’esiguo spazio al bivacco Boarelli alle Forcioline, abbiamo preferito optare per il più confortevole rifugio Sella e salire per la via normale dal colle delle Segnette. Lunedì pomeriggio 31/7 lasciata l’auto a Pian Del Re abbiamo raggiunto il rifugio. Malgrado il giorno feriale il rifugio era completo; il Monviso e i suoi satelliti esercitano sempre una grande attrattiva su alpinisti ed escursionisti di tutta Europa. Alle ore 4.45 di martedì,con il meteo favorevole e una temperatura molto elevata per quelle quote, “frontalini” accesi, siamo partiti. La salita non ha presentato particolari difficoltà sulla serie di cenge e salti rocciosi, ben attrezzati con catene, del colle delle Segnette. Abbiamo poi proseguito su ghiaioni fino al bivacco Andreotti (m 3225), e dopo l’attraversamento del residuo del ghiacciaio di Sella, abbiamo completato l’ascesa degli ultimi 600 metri su rocce, piccoli diedri e placche fino a raggiungere la vetta. Un po di commozione per tutti gli otto partecipanti e in particolare per i sei che scalavano il Monviso per la prima volta. Un plauso particolare a Marina, unica rappresentante femminile del gruppo. La discesa, lunga e delicata, ci ha impegnato notevolmente, ma abbiamo superato senza affanno i punti più esposti. Dopo una breve sosta al rifugio abbiamo ripreso il cammino verso Pian Del Re dove siamo arrivati stanchi ma soddisfatti.
Traversata Italo – Svizzera attraverso il passo di Monte Moro da Macugnaga al Lago di Mattmark nella Valle di Saas – In collaborazione con il CAI di Macugnaga
La gita si è svolta nei giorni 22 e 23 luglio. Ma già dal mese di marzo tutti i 36 posti disponibili sul pullman erano stati prenotati, così come le sistemazioni nel rifugio Oberto – Maroli ai 2796 mt in prossimità del Passo di Monte Moro (capienza non per tutti) e l’alternativa in albergo nella frazione Pecetto.
Gli amici del CAI di Macugnaga, con cui da alcuni anni si sono instaurati vicendevoli incontri per meglio conoscere le rispettive realtà paesaggistico – ambientali, nonché socio – culturali, ci accolgono presso la struttura del Palatenda di Pecetto, addobbata con striscioni di benvenuto, dove ci viene offerto un gradito rinfresco.
In base alla sistemazione logistica ed alle capacità individuali, si costituiscono vari gruppi. Il gruppo che alloggia a Pecetto, accompagnato dai soci del CAI Macugnaga, inizia l’escursione che ha come meta il Lago delle Fate in Val Quarazza. Su comodo sentiero, abbastanza ripido, si sale al cosiddetto Lago Secco (mt. 1550) e si continua la salita fino a raggiungere l’Alpe Bletz (mt. 1690). Attraversata una bellissima abetaia e costeggiato i ruderi di antiche baite e casere, si apre l’orizzonte con una grandiosa vista su tutta la Val Quarazza con i vari passi verso la Val Sesia. Da qui si scende al Lago delle Fate (mt. 1309) potendo godere di un bellissimo scorcio sul lago.Continua…
DOLOMITI
Con lo zero termico a 5000 m è meglio non andare sui ghiacciai ridotti ormai ad un colabrodo. Bisogna arrampicare all’ombra anche oltre i 2000 m. Trasferta quindi di 4 giorni e mezzo in Dolomiti scegliendo le pareti esposte a nord/ovest.Campo base presso amici a Campitello di Fassa. In 4 giorni quattro vie lunghe per un totale di 47 tiri dal V+ all’ VIII (scala UIAA molto usata in Dolomiti).Primo giorno salita alla PALA DELLA GHIACCIA (m 2500) dal rifugio Gardeccia: 11 tiri fino al VI+ , bella roccia , qualche chiodo, uso di friends ,discesa a piedi dal Passo delle Scalette.Secondo giorno salita al PILASTRO ZENI dal bivacco Zeni in Vallaccia sopra Pozza di Fassa .Via GIOVE aperta nel 2015 da Heinz Grill e soci : dislivello di 500 m, 17 tiri , fino al VII+ ,chiodi, cordini in clessidre ,friends e tricam. Discesa a piedi.Terzo giorno ,dal Passo Sella salita alla seconda torre di Sella (m 2600) per la via MESSNER : 8 tiri ,il primo è un bel 6b , gli altri V+ , ma un po’ da ricercare, roccia stupenda, come la via!!. Quarto giorno salita al PILASTRO BRUNICO ( m 2500) sotto il Passo Gardena per la via OTTOVOLANTE : dislivello di 400 m , 12 tiri , difficoltà fino al 7a+, ben spittata, roccia eccezionale! Discesa sempre a piedi. Meteo sempre ottima e non calda arrampicando sempre all’ombra. Buon uso per proteggersi nei vari buchi dolomitici anche dei TRICAM prodotti dalla Camp (vedi foto).
CORNO STELLA (m 3050)
Salita annuale alla mecca dell’alpinismo in marittime.Partenza alle 5.30 da Varazze e rientro no stop alle 20.30.Così si riesce a salire con calma una via o dello zoccolo basso o della parte alta. Nello zoccolo inferiore molto bella(forse la più bella) è la via GIACOUGIA‘ (9 tiri 6b+ max , 6a+ ob). Si arriva alla base della Campia .Da qui con una doppia nel canale si arriva al sentierino mediano e poi con un’altra doppia ci si cala sulla pietraia. Si ritorna piacevolmente al rifugio Bozano sul nuovo sentiero lastricato (lavoro ciclopico !). Le rocce del Corno Stella sono delle Anatessiti Biotitiche , simili a degli gneiss ma con la grana e l’aderenza dei graniti: scalarvi sopra è sempre molto bello!!!Il rifugio sotto è sempre accogliente , mai congestionato e simpatico il “gestorissimo”. Si mangia sempre bene.Se anche il meteo è buono,cosa c’è di meglio!?